RiCreare per Riciclare

Quanto costano i nostri vestiti e cosa compriamo davvero?

Quanto costa realizzare una maglietta venduta sul mercato a 2€? Avete fatto caso che, qualsiasi sia il prezzo dei capi che trovate nei negozi di abbigliamento, i tessuti con cui sono realizzati sono spesso scadenti? Scopriamo perché, quanto pesa il fast-fashion sull’ambiente e sull’umanità e cosa possiamo fare per contrastare questo sistema.

Schiavi e schiave della fast-fashion.
Cosa c’è dietro ai capi a basso costo.

Magliette a basso costo, camicie, jeans e pantaloni, così come abiti per qualsiasi occasione, anche se costano di più, al tocco sono alquanto deludenti, e soprattutto durano pochissimo. Quando ci troviamo di fronte a un capo di questo tipo, dovremmo porci una domanda: “Perché costa cosi poco?
La qualità del materiale, così come le economie di scala, possono essere delle attenuanti, ma essendo una produzione che necessita di mano d’opera, dobbiamo approfondire la nostra analisi.
Infatti se fossero stati rispettati i parametri qualitativi e di etica del lavoro, il prezzo di quel capo sarebbe sicuramente maggiore.

Questo ci porta alla conclusione che comprare meno prodotti, di un livello qualitativo più alto, che garantiscono a chi lo produce un posto di lavoro onorevole e ben retribuito, è una possibile soluzione al problema del fast-fashion, in fondo come diceva Terzani: 

“Se ci rimettiamo a pensare ciò di cui veramente abbiamo bisogno: non è quello che l’economia di oggi ci dà. Se tu pensi, oggi l’economia è fatta per costringere tanta gente a lavorare a ritmi spaventosi per produrre cose per lo più inutili, che altri lavorano a ritmi spaventosi per poter comprare.”

Cosa ci lascia in eredità la moda a basso costo?

Bisogna considerare anche un’altra conseguenza della moda veloce, probabilmente la più rilevante: l’impatto ambientale.  La sovrapproduzione ha comportato una maggiore difficoltà nel reperire materie prime di qualità, integrate (o completamente sostituite) da materiali economicamente più vantaggiosi di origine plastica, ma di qualità nettamente inferiore. 

Polipropilene, poliestere e tutti i derivati della plastica presenti nelle fibre sono materiali che si sfaldano durante il lavaggio e vanno a finire nello scarico, risultando estremamente inquinanti per l’ambiente. Questa facilità nell’essere degradabili comporta una vita molto breve degli abiti, dove in pochi mesi si passa da fresco capo di tendenza nei nostri armadi a rifiuto da buttare nella spazzatura.

La moda usa e getta inquina quanto il petrolio.
Qual è il costo per il pianeta?

Nel corso degli anni abbiamo mantenuto questa tendenza, in cui abbiamo inseguito il capo di abbigliamento economicamente più vantaggioso sacrificando la qualità, la durevolezza e il valore.

Ma questo sistema non è più sostenibile, né per noi né per il pianeta. Dovremmo davvero imparare l’arte del riuso dai nostri nonni e nonne, che recuperavano i materiali e trasformavano in abiti, tende, asciughini e lenzuola per la casa tessuti che altrimenti sarebbero finiti nella spazzatura. Nel dopoguerra venivano recuperati addirittura i paracadute dell’esercito americano, fatti di seta, per realizzare camicie che ancora oggi resistono all’usura del tempo.

Il vintage: nuova frontiera della sostenibilità!

Per questo Nowar vintage ha fatto del remake del secondhand il cardine della sua attività come vintage boutique, costruendo proprio su questo principio il suo brand.

Ricreare con i capi e i tessuti del passato, oltre che alimentare lo spirito creativo, è una pratica ecosostenibile. Noi di Nowar sentiamo da sempre il bisogno di usare quello che già abbiamo e possiamo ancora sfruttare, per creare nuovi stili e tendenze originali.


Le nostre creazioni sono state indossate da modelle, attrici e attori di cinema, teatro e spettacolo, ed anche icone della musica pop italiana ed estera, facendo da trait d’union fra la tradizione e il guizzo creativo della modernità. 

Scopri i nostri prodotti Remake!

Il vintage reinventa anche l'arredamento

Ricordate i vecchi copertoni militari in lana cotta? Avrete visto sicuramente questo tessuto in qualche mercatino dell’usato. Sono delle vecchie coperte militari italiane. Noi di Nowar ne abbiamo collezionate un bel po’, e ci abbiamo realizzato borse, giacche e oggetti di arredamento di ogni tipo. Proprio come questa poltrona in lana cotta, adatta per un salotto in stile vintage o una camera da letto rétro chic.

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