Dal 1873 ad oggi: perché il Levi’s è evergreen
1873: in questa data nacquero ufficialmente i blue jeans, così come li conosciamo. Brevettati inizialmente con il nome XX, derivato dalla tela denim blu XX da 9 once con cui venivano realizzati, furono inizialmente concepiti come indumento da lavoro. A renderli famosi in America furono Levi Strauss e Jacob Davis, un sarto del Nevada con cui il signor Strauss era entrato in società, aggiungendo le tipiche 5 tasche che tuttora li caratterizzano. Rispetto agli altri modelli dell’epoca, quelli di Strauss contavano sull’uso dei rivetti in rame per rafforzare le tasche e i punti maggiormente soggetti a usura. Un’invenzione talmente semplice ma efficace in termini di funzionalità, che rese i blue jeans Levi’s l’uniforme per eccellenza della working class americana e li legò indissolubilmente ai minatori, agli agricoltori e allo stile dei cowboy.
Una materia prima tutta italiana. Il blue jeans nasce a Genova
In pochi, però, sanno che il termine jeans deriva da “blue de Genes”, per indicare appunto il particolare tipo di telo europeo di colore blu proveniente dal fustagno, e che veniva adoperato sulle navi per coprire le merci. Sempre a Genova, questo tessuto venne utilizzato per lungo tempo per confezionare le divise da marinaio della repubblica marinara. Il termine ‘denim’, invece, ha origine probabilmente dalla città di Nîmes, in Francia, in cui veniva prodotto questo materiale speciale, appunto detto ‘tela di Nîmes’.
Composto inizialmente da una mescolanza di materiali, il jeans iniziò ad essere prodotto interamente in cotone nel XVIII secolo, quando il proliferare delle piantagioni e il lavoro a costo zero degli schiavi lo resero economico e facilmente reperibile. Un capo, insomma, che acquisì sempre più resistenza negli anni, diventando perfetto come uniforme per le classi operaie, i taglialegna o il lavoro nelle miniere.
150 di storia attraverso le culture e generazioni. Un capo intramontabile
Da allora, nei suoi 150 anni di vita, il jeans Levi’s ha attraversato le mode e le epoche interpretando culture e generazioni, in tutto il mondo. Da semplice indumento di lavoro, l’iconico pantalone a 5 tasche calca oggi le passerelle mondiali col suo enorme bagaglio storico, sociale e culturale. Proprio la sua trasversalità di classe e di genere, oltre che temporale e geografica, lo ha portato nelle case di tutti, da quelle dei contadini a quelle delle famiglie reali. Lo abbiamo visto sul grande schermo, indossato dalle più grandi icone di Hollywood e star della musica. Negli anni ’50 fu James Dean ad indossarlo, rivoluzionandone l’uso nel film “Gioventù bruciata”.
Il Jeans Levi’s come simbolo di una rivoluzione di genere
Prima ancora di calcare le passerelle e gli schermi del cinema, il famoso pantalone di jeans fu anche simbolo di una rivoluzione dei costumi al femminile. Da indumento sistematicamente maschile, fu invece indossato dalle donne per la prima volta durante la Prima Guerra Mondiale, quando queste dovettero sostituire i mariti al fronte nelle fabbriche e nei campi a cavallo. Divenne così importante simbolo di rivalsa di genere, concedendo anche al gentil sesso la comodità e la sicurezza di cavalcare e lavorare senza quegli strettissimi corsetti ed ingombranti gonnelloni.
Nel 1918, quando la guerra era quasi finita, Levi’s Strauss & Co fece uscire la sua prima linea di abbigliamento femminile, detta “Freedom-Alls”, proponendo tuniche di cotone e pantaloni a palloncino.
Nonostante fosse già stato sdoganato da Coco Chanel, fu il cinema a rendere davvero pop e intramontabile questo meraviglioso capo. Marylin Monroe lo indossò per la prima volta in “Clash by night” nel 1952, mandando un chiaro messaggio rivoluzionario. Un simbolo della forza maschile veniva adattato alla dolcezza delle curve femminili, ad ostentare forza, carattere e indipendenza.
Negli anni ’60 e ’70 il jeans Levi’s divenne definitivamente la divisa della rivolta sociale. Dagli universitari agli hippie, chiunque prendesse parte alla rivoluzione portò i famosi pantaloni di jeans a solcare le piazze e i festival mondiali per protestare contro la guerra in Vietnam e lanciare un grido di libertà dalle costrizioni e dai costumi della società. Ancora oggi, dopo 150 anni, il jeans Levi’s rimane simbolo condiviso di libertà e di emancipazione, icona materiale della lotta per la parità dei diritti umani.
Nowar e i vintage Levi’s Jeans. Usi e riusi del marchio più famoso del mondo
Nowar vintage ha fatto del jeans Levi’s il cardine della sua attività, iniziando proprio da questo articolo per affermarsi come vintage boutique. Negli anni, grazie anche all’abilità nel selezionare le più varie tipologie e rarità di jeans, si è distinta nella fornitura di migliaia di negozi e privati in tutta Italia.
Insieme alla rivendita e selezione di capi davvero unici, Nowar ha sviluppato una linea legata al riutilizzo dei jeans Levi’s originali per creare capi originali e creativi. Oltre che alimentare lo spirito creativo, quella del riuso è una pratica ecosostenibile: l’unica che abbiamo per contrastare la fast-fashion e il suo eccessivo spreco di materiale, perlopiù di bassa qualità. Tagliare dei jeans che non utilizziamo più, ad esempio, ci permette di realizzare dei simpatici shorts come questi da donna o dei fantastici bermuda da uomo
All’interno della collezione Nowar potrai ammirare una varietà di jeans negli stili e nei modelli più disparati. Oltre ai pantaloni denim, le giacche e i giubbotti di jeans, anche con pelliccia interna, sono un altro articolo di cui disponiamo in grandi quantità. Il giubbotto di jeans è un must fra i capi d’abbigliamento, caposaldo dei famosi anni ’80, ma ancora oggi celebre e di tendenza. Diventato famoso indosso a divi del cinema e dello spettacolo, prima da James Dean poi da Bob Dylan e Bruce Springsteen.
Scopri tutti i jeans vintage Nowar! Richiedine le particolarità, scoprirai un mondo davvero magico dietro ad ogni etichetta di pantaloni Levi’s vintage.
Il Jeans Levi’s cimosa: una particolarità ricercatissima
Nella vasta collezione di jeans Levi’s vintage di Nowar possiamo apprezzare la presenza di una rara selezione di jeans Levi’s cimosa, sempre più introvabili e richiesti dagli appassionati.
Questa particolare tipologia di jeans, oltre all’aspetto estetico visibile al risvolto del tessuto, ha anche un aspetto storico. La cimosa infatti è il bordo del tessuto non tagliato che fino alla metà degli anni ’50 veniva cucito su tutti i jeans, spesso con fili di colore diverso per dare più stabilità e resistenza al pantalone. Dalla metà degli anni ’80 questa pratica fu ripresa da imprenditori appassionati di recupero delle tecniche di lavorazione sui vecchi telai, più piccoli dei moderni.
Ancora più pregiato e introvabile è il cimosa Red line, un altro tipo di cimosa riconoscibile dalle particolari linee rosse, a singolo o a doppio punto. La cucitura a singolo punto è quella più ricercata, essendo la più antica e rara da trovare. Il cimosa red line è uno degli ultimi esempi di jeans vintage con la cosidetta “big E”. Nel 1971, infatti, Levi’s Strauss & Co cambiò la red label inserendo la e minuscola, “little e”, per dare più risalto al nome del produttore. Nel mondo del vintage, quindi, i jeans con la “big e” sulla label sono molto ricercati dagli esperti, perché sicuramente risalenti a un periodo antecedente gli anni ’70.
Altri modi per riusare i jeans Levi’s vintage